SpaceX Invade(rs). FCC approva i satellite internet di Elon Musk
Vi siete mai chiesti come è fatto internet e come riesce a collegare ognuno di noi? Se questo interrogativo vi è già saltato in mente probabilmente conoscete il giornalista Andrew Blum, dove in un TED di qualche anno fa spiegava nel concreto di cosa sia composta la rete e dell’intenso processo fisico che c’è dietro.
Questa che vedete e che è possibile analizzare più nel dettaglio su submarinecablemap, è uno snapshot della mappatura dei cavi sottomarini che di fatto compongono ad oggi internet. Chilometri di fili che si estendono da un continente all’altro e scambiano informazioni ad una velocità oltre 1000 volte superiore delle connessioni domestiche, formando un vero e proprio anello intorno al globo.
Tutto questo un giorno potrebbe essere smantellato e questa foto resterà per i libri di storia. Infatti, poche ore fa la notizia dell’approvazione da parte della Federal Communications Commission negli States, alla richiesta dell’azienda SpaceX di costruire e insediare intorno all’orbita terreste dei satelliti. L’azienda di Elon Musk introdurrebbe quindi una nuova tecnologia per la gestione della rete internet. I vantaggi oltre ad eliminare tutto il wired, la possibilità di ampliare il segnale ad ogni zona del pianeta con una connessione più veloce e più stabile, giacché non più soggetta a calamita naturali che possa comprometterne il funzionamento. Ma andiamo nei dettagli.
Poche ore fa la FFC, ha dato il via alla possibilità di mettere in orbita i satelliti, precisamente ad una quota di 550 km, rispetto a quella iniziale prevista tra i 1100 e i 1300 km circa. Questo “avvicinamento” porterà ad un numero di satelliti minori rispetto a quanto preventivato; ad una tale distanza diminuiranno anche costi e lavoro e tante altre condizioni favorevoli per l’attuazione del progetto.
Si prospetta quindi un nuovo anello circolare, questa volta sospeso intorno alla Terra, visto però da malumore da aziende come OneWeb, preoccupata dell’interferenza che potrebbe colpire i veicoli spaziali già presenti. La commissione però, visto che tale investimento è di pubblica utilità, non ha reputato a suo dire sufficiente la documentazione riguardo tali problematiche per non concedere a SpaceX il via libera alla costruzione della sua nuova costellazione satellitare.