I fan del P2P sono quelli che spendono di più per l’acquisto di CD musicali e MP3

Davvero interessante la notizia pubblicata su The Independent, noto giornale Britannico. L’argomento dell’articolo riguarda tutti gli appassionati di musica in generale. Da alcuni sondaggi è emerso che le persone che maggiormente utilizzano le reti P2P per il trasferimenti di files musicali, sono anche quelle più propense all’acquisto di un CD musicale o brani MP3 originali.

cd pirateria

Davvero interessante la notizia pubblicata su The Independent, noto giornale Britannico. L’argomento dell’articolo riguarda tutti gli appassionati di musica in generale.

Da alcuni sondaggi è emerso che le persone che maggiormente utilizzano le reti P2P per il trasferimenti di files musicali, sono anche quelle più propense all’acquisto di un CD musicale o brani MP3 originali. Ne emerge quindi che eliminare le reti P2P significherebbe danneggiare gravemente le industrie musicali.

Le persone che hanno dichiarato di aver scaricato copie pirata di brani musicali tramite le reti P2P spendono in media 77 sterline all’anno per l’acquisto di musica. Ciò sta a significare che comprano all’incirca un CD ogni 2 mesi.

Le persone che invece non fanno uso delle reti P2P e di programmi come uTorrent spendono invece 44 sterline e acquistano 3 o al massimo 4 CD musicali all’anno. Per questo, la famosa testata giornalistica ritiene che sia un grande errore bloccare le reti P2P in Inghilterra.

In effetti non sembra avere tutti i torti. Sempre secondo alcune considerazioni del giornale, sono ben 3 i tipi di utenti che scaricano i files musicali da reti P2P.

Al primo tipo appartengono tutti coloro che non hanno i soldi necessari per acquistare i CD originali e mai li acquisterebbero.

Al secondo tutti coloro che scaricano musica illegalmente perchè i CD non sono ancora disponibili nei loro paesi.

Al terzo, invece, quelli che ritengono che il P2P sia solo un modo per pubblicizzare i contenuti musicali. Sono coloro che scaricano i brani per capire se vale la pena acquistarli. Una volta ascoltati, se risultano non apprezzati, decidono semplicemente di cancellarli.

Per questo le major cinematografiche perdono ben poco. L’azione più semplice da intraprendere sarebbe quindi quella di abbassare i prezzi dei CD o renderli disponibili contemporaneamente in tutti i paesi, senza alcuna distinzione.

Potrebbe comunque essere una grande perdita non perseguire la pirateria, ma risulterebbe essere ancora più svantaggioso dedicarsi ad una politica totalmente anti-pirateria che avrebbe dei costi di gran lunga superiori.

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