L’annuncio di Honeycomb nelle scorse settimane ha sicuramente infiammato la platea degli utenti tablet: del resto, Android ottimizzato totalmente per tablet è una prospettiva molto invitante. Non dobbiamo però trascurare un “piccolo” dettaglio: come dichiarato dalla stessa Big G, Honeycomb verrà rilasciato solamente per tablet, e allora… cosa dobbiamo aspettarci sul fronte degli smartphone? Facciamo il punto della situazione.
Google ha esplicitamente affermato che Honeycomb è stato progettato per adattarsi a una tipologia di device (quella dei tablet) essenzialmente diversa da quella degli smartphone (schermo in primis), il che rende tale versione non direttamente convertibile per i “canonici” dispositivi di telefonia. Ad ogni modo, a Redmond hanno lasciato intendere che la direzione che intendono prendere è quella di avvicinare sempre di più le due versioni del sistema operativo in modo da renderle quanto più uniformi possibile, arrivando così a una eventuale versione unica. Ciò potrebbe avvenire fin dalla prossima release annunciata, denominata Ice Cream Sandwich, che dovrebbe portare alcune peculiarità di Honeycomb anche sugli smartphone.
Se questa è la direzione scelta dalla società, è anche vero che qualcosa per quanto riguarda gli smartphone potrebbe muoversi già nei prossimi mesi. A quanto pare, infatti, la recente release 2.3 Gingerbread non consentirebbe agli smartphone di nuova generazione di sfruttare in toto la potenza e le prestazioni dei nuovi chip dual core. Pertanto, è probabile che venga rilasciata fin da subito una nuova versione del sistema operativo, ovvero la tanto vociferata 2.4: essa vedrebbe la luce già ad Aprile proprio sui prossimi smartphone dual core, e manterrebbe la denominazione di Gingerbread già usata per la 2.3 (un po’ quello che è successo già per Eclair e che vi avevo anticipato qualche mese fa). Inoltre, il fatto di aver visto questo presunto update già al CES di quest’anno sul Sony Ericsson Xperia Arc testimonia che qualcosa in tal senso si sta davvero muovendo.
Non ci resta che attendere ulteriori notizie al riguardo. Chi lo sa, forse l’imminente Mobile World Congress potrebbe dipanare alcuni di questi dubbi.